LA VITA DI SANTA RITA da Cascia
Scopri la vita della Santa famosa in tutto il mondo, una donna la cui vita ha ispirato intere generazioni.
Santa Rita da Cascia, venerata nella tradizione cattolica come patrona delle cause impossibili, è una figura il cui spirito di fede e sacrificio continua a illuminare il cammino di coloro che cercano aiuto e ispirazione nelle proprie difficoltà. Nata nel 1381 a Roccaporena, la sua vita è un racconto avvincente di amore, dolore e forza spirituale. Questo articolo esplora la sua vita, dal contesto storico e familiare fino alla sua canonizzazione e eredità spirituale.
INFANZIA, GIOVENTÙ E MATRIMONIO
NASCITA
Nel XIV secolo, la città di Cascia era teatro di continue lotte tra nobili e borghesia, con le classi più povere che subivano le ingiustizie. In questo periodo di turbolenza, nel 1381, nasce Margherita, conosciuta affettuosamente come Rita. Figlia di Antonio Lotti e Amata Ferri, Rita era vista come un dono della Provvidenza, data l’età avanzata dei suoi genitori.
GIOVENTÙ E MATRIMONIO
Rita crebbe in un ambiente di pietà e misericordia, apprendendo dai suoi genitori l’importanza dell’amore verso Dio e il prossimo. Una tradizione narra di api che volavano attorno a lei mentre dormiva, simbolo della sua elezione divina. Nonostante il suo desiderio di consacrarsi a Dio, a dodici anni fu promessa in sposa a Paolo Mancino, con cui ebbe due figli. Il matrimonio durò diciotto anni, fino all’assassinio di Paolo, evento che segnò profondamente la vita di Rita.
LA DOLOROSA PERDITA DEI FIGLI
Dopo la morte del marito, Rita si dedicò a evitare che i suoi figli cercassero vendetta, pregando per il perdono degli assassini e l’anima del marito. Il suo atto di perdono straordinario è diventato nel tempo un potente simbolo di compassione, che risuona per gli uomini di tutto il mondo quasi come un monito attraverso i secoli.
La sua dedizione alla pace e alla fede la portò a vivere esperienze di sofferenza e perdita, culminando con la morte dei suoi figli, probabilmente per la peste.
LA VITA MONASTICA E IL MIRACOLO DELLA SPINA
Il monastero
Rimasta sola, Rita cercò di entrare nel Monastero della Maddalena a Cascia, seguendo la regola di Sant’Agostino. Dopo iniziali rifiuti, fu ammessa miracolosamente, grazie all’intervento divino che la trasportò “in volo” all’interno del monastero. Nel noviziato dimostrò grande obbedienza e devozione, vivendo una vita di preghiera e penitenza.
IL MIRACOLO DELLA SPINA
Riflettendo sulla Passione di Cristo, Rita ricevette un dono doloroso: una spina della corona di Cristo si conficcò nella sua fronte, causando una ferita che rimase aperta per il resto della sua vita. Questo segno di sofferenza divenne fonte di ispirazione e devozione, permettendole di condividere in modo unico nella passione di Cristo.
Una statua monumentale (foto) in onore della Santa è posta all’ingresso della città di Cascia.
GLI ULTIMI ANNI E IL MIRACOLO DELLA ROSA
IL MIRACOLO DELLA ROSA
Negli ultimi anni, afflitta da una grave malattia, Rita visse una profonda vicinanza spirituale con Dio. Un episodio miracoloso avvenne quando, in pieno inverno, chiese a una parente di portarle una rosa e due fichi dal suo giardino a Roccaporena, trovandoli miracolosamente nonostante la neve.
LA MORTE
Rita morì il 22 maggio 1457, e il suo corpo, incorrotto, divenne oggetto di venerazione. Proclamata beata nel 1628 e poi Santa, Rita è venerata come avvocata degli impossibili, ricordando che, attraverso la fede, nulla è impossibile a Dio. La sua festa si celebra il 22 maggio, e i luoghi della sua vita sono mete di pellegrinaggio per i fedeli di tutto il mondo.
A Cascia ogni anno, il 22 maggio si festeggia Santa Rita con una grande festa che coinvolge tutta la comunità ed attirà turisti da tutto il mondo.